LA MIA PRIMA ESPERIENZA CON IL LAGHETTO
DA GIARDINO
FOTO DEL GIORNO(16-03-2010)
di Franco Tosi
meteo locale A.M,.
guarda il filmato !!!
aggiornato a
mercoledì, 21 settembre 2011
..in eterna costruzione..come la
Sagrada Familia di Barcellona :-(
premessa
Sin da piccolo sono stato affascinato dallo spettacolo del mondo naturale, soprattutto
il micro mondo che potevo osservare con accuratezza e meraviglia: insetti e
animali acquatici: non solo acquari pubblici, ma anche il brulicare di vita
delle pozze di scogliera e degli stagni. Così dopo aver curato a periodi alterni
acquari di vari generi tra cui, ultima, una
vasca mediterranea ho voluto cimentarmi in questo hobby, per ricrearmi un angolo di
natura da osservare e godere.
ubicazione
L’occasione per iniziare l’esperienza è stata l’acquisto di un appartamento con
un picccolo giardino: l’osservazione non è scontata, ma legata al fatto che la
realizzazione è legata alla disponibilità di un terreno lavorabile ed alla
vicinanza di una sorgente di acqua e di elettricità. Sulle sorgenti elettriche
alternative (fotovoltaiche),
come su possibili meccanismi eolici (tipo vecchie
pompe Vivarelli da irrigazione) non ho
esperienza né informazioni utili, ma sembrano ancora
cose complicate e costose.
E chi abita in condomino? Non è detto: se il progetto piace potrebbe essere un abbellimento approvabile. Poca manutenzione, niente zanzare e un paesaggio rilassante.
alcune immagini sono troppo "pesanti" da scaricare? prova QUESTO PROGRAMMA
lo spazio utile
Lo spazio a mia disposizione non era un gran che: un fazzoletto di terra di 3 metri per 6:
che ho dovuto scavare sudando 7x10n camicie..(non vi dico cosa seppelliscono sotto 20-30cm i signori costruttori!!).
il progetto
L'idea mi è venuta dopo la richiesta di mia moglie di costruire una piccola grotta per alloggiare una statuetta della Madonna.
Mi sono detto: perché non fare in modo da far uscire l'acqua dal filtro (opportunamente mascherato) sotto la grotta e farla ricadere nel laghetto tramite delle piccole cascate o un ruscello? Avrei potuto utilizzare il terreno di "risulta" per costruire il pendio dalla grotta al laghetto.
Sulla tecnica e i calcoli di scavo rimando agli innumerevoli manuali in circolazione, unica raccomandazione FATEVI AIUTARE da qualcuno (un operaio, un amico) perché da soli è DURA!! (ma di grande soddisfazione)
la realizzazione
Dopo aver diserbato (a mano!), vangato e pareggiato il terreno, vi ho seminato Dichondra repens per ottenere un prato raso e di poca manutenzione (cosa che poi non è garantita al 100%).
Ottenuto questo prato , ho segnato l'area dello scavo e asportato con cura la cotica erbosa ottenendo delle "mattonelle" , simili ai prati in vendita a rotoli, che ho conservato sempre umide.
Lo scavo non è stato facile: sotto uno strato di argilla di 40-50 cm sono cominciate ad affiorare detriti di ogni genere: mattoni, mattonelle, pezzi di ferro, pietre, cocci, giocattoli e così via.
Ci mancava solo un sarcofago etrusco!!.
Ho cercato, comunque, di separare e recuperare il più possibile l'argilla dello scavo.
Ho ammucchiato tutta questa argilla a formare una pendenza dall'angolo destinato alla grotta, dove avevo già posto dei mattoni forati per fare da supporto al filtro esterno (fig. 18 e 19) e una tubazione di 50mm (interno) in PVC per il passaggio del cavo della pompa.
Consiglio vivamente di utilizzare
guaina spiralata PVC
per impianti elettrici (meglio 60 mm) che è flessibile, resistente al peso e liscio
all'interno.
Parallelo a questo ho adagiato il tubo di mandata utilizzando analogo tubo PVC da 20mm ai capi del quale ho inserito con colla tipo Tangit due spezzoni di tubo PVC mm16x20
Una volta compattato bene il terreno "riportato" vi ho scavato l'alveo di un ruscello tortuoso (fare delle cascate, oltre che più complicato avrebbe potuto creare un rumore notturno fastidioso ai vicini (ne so qualcosa...).
Per rendere più naturale, gradevole e funzionale questo ruscello l'ho delimitato e completato con rocce traforate da giardino (di cui ignoro origine geologica)
"cementandole" con argilla ammorbidita alla consistenza della calcina.
La struttura in muratura per contenere l'accumulo di terra dello scavo fossa si è poi rivelata eccessiva o forse inutile.
La terra si è assestata efficacemente anche grazie alle radici dell'erba.
Penso che possa essere ridotta quanto basta a realizzare la parte fissa di copertura del filtro e il piano di appoggio della grotta
Sono rocce che una volta si trovavano per poche migliaia di lire al quintale, poi tra euro, mode e vincoli paesaggistici sono andate a peso d'oro.
Sullo spazio restante di terra nuda ho riportato le mie belle "mattonelle" erbose.
- il "letto" del ruscello
Essendo un sistema chiuso a ricircolo è essenziale che non vi sia dispersione di acqua oltre quella evaporata.
All'inizio ho cercato guaine liquide o vernici al silicone che fossero garantite atossiche e resistenti agli agenti atmosferici: non ho trovato nulla di convincente e comunque confezioni e prezzi esagerati per il mio scopo.
Ho provato con il PVC trasparente che si usa per tende e gazebo, incollandolo con pistola incolltrice a caldo:
NON LO FATE! quelle barrette non incollano,ma... "APPICCICANO": dopo un anno hanno cominciato a distaccarsi e nonostante avessi avuto la cura di sovrapporre ad embrice i vari pezzi, un bel giorno mi sono trovato con il laghetto mezzo svuotato per l'acqua dispersa nel terreno e quanto segue è cronistoria di come ho dovuto rimediare.
RETTIFICA (20-12-2010): 2 pezzi di foglio PVC incollati, messi per prova a bagno dopo vari mesi a secco, dopo un anno erano divenuti biancastri e si sono distaccati alla minima trazione.
Il Tangit o simili va bene per pezzi incastrati, per il resto il vetroresina ha dato i migliori risultati con meno problemi del previsto..
NB: per l'Inserimento del tubo di ritorno avevo, infatti, inserito pochi mm. di un capo in un foro in una striscia del pvc flessibile e cementato col Tangit. Questo assemblaggio, recuperato, mi ha facilitato l'unione del tubo alla porzione iniziale del ruscello in vetroresina
Ho quindi tolto il PVC e proceduto come segue:
- ho lasciato asciugare il letto del ruscello
- ho spalmato un primo strato di vetroresina direttamente sul terreno: questo materiale non è poi così difficile da utilizzare, andare cauti con il catalizzatore (pazientare: prima o poi indurisce!), usare guanti ed abiti da buttare, si può diluire (poco) con acetone e se pulite contenitori e pennelli con diluente nitro (e subito dopo sapone liquido concentrato per meccanici) potete riutilizzarli ancora qualche volta.
per gli strati successivi ho applicato strisce di fibra di vetro che ho umettato e posizionato con il pennello intriso di resina. La tela migliore (= più costosa) che si adatta meglio alle forme è quella tessuta a trama tipo sacco di juta, ma quella economica resta più integra quando viene tagliata.
E' stato un bel lavoro, da solo, lavorando sodo e veloce, sempre paventando il solito acquazzone estivo. Certo, due braccia in più permetterebbe di fare le cose più veloci e "pulite" e poi ... metteteci anche il mio amore che ti chiama sempre nel momento meno adatto e ...fucile spianato se ti presenti in casa così sporco e puzzolente!!
Finito di mettere il vetroresina fino ad ottenere uno strato di almeno 2-3 mm ho provveduto a pareggiare con un frullino a disco diamantato. Consiglio: mettetevi sottovento! la polvere, acre, è insopportabile.
- posizionamento del telo
Nulla di particolare da dire oltre a quello che si legge: come al solito, da soli è una faticaccia e vi dovete accontentare dei risultati. Pensavo di evitare l'uso della sabbia, ma troppi erano pietruzze e frammenti di laterizi e così con svariati secchi di rena edile (setacciata e certificata) umida ho fatto uno strato di 2-3 cm su cui ho subito applicato il telofacile della Askoll in EVA (Etil Vinil Acetato) nero. Di questi teli ce ne sono diversi altri tipi (per materiale, colore, spessore), non sembrano molto diffusi, in verità, forse più adatti ai grandi laghetti che fanno all'estero. Qui si preferiscono forse i preformati (più costosi) in plastica o vetroresina da montare in tempi standard e certo più resistenti e duraturi.
Quello che ho acquistato mi è sembrato robusto, tuttavia ho voluto fare un test empirico che vi propongo in
questa presentazione.
Penso che l'incubo di una perforazione con conseguente smantellamento e riparazione/rifacimento possa essere relegato nell'ultimo cassetto...
La foto documenta una sistemazione provvisoria (per le vacanze):
telo posizionato, riempimento provvisorio (sono presenti alcune Gambusie anti-zanzare)
per evitare il collasso delle pareti e irrigazione per ripristinare il tappeto erboso
- bordo di ancoraggio del telo
Ho semplicemente realizzato un cercine di terra riportata sul quale ho adagiato l'orlo del telo che ho poi coperto con ciottoli grandi di fiume, pazientemente cercati e raccolti: non è il massimo che mi proponessi, ma dati spazio (e ...tempo) mi son dovuto accontentare e poi, via! non è malvagio :-)
Sto pensando come sia possibile realizzare, spazio permettendo, un passaggio a perfetta tenuta per il tubo di mandata "sotto" al fondo del laghetto, in modo da avere in vista solo il filo elettrico della pompa, se non addirittura una sola griglia nella parte più profonda, che faccia da prefiltro, collegata a vasi comunicanti, con un tubo sotterraneo, ad un pozzetto in cui immergere la pompa, facilitandone la manutenzione:
NB: le soluzioni tecniche sono immaginarie - lascio la progettazione agli esperti competenti
-sistemazione e mascheramento del filtro
per filtro ho scelto un TETRA POND PF1, poi chi vuole può sceglierne altro tipo o farselo da sé, tenendo presente che occorre un oggetto robusto e facile da asportate e pulire. Io per l'inserimento del tubo di mandata ho applicato un corto spezzone di tubo silicone 20x24mm al finale PVC da 16x20 fissandolo con una fascetta di naylon. Con un'altra fascetta, poi ricoperta di silicone, ho realizzato un anello di tenuta(a Sx nelle foto). Per il tubo di ritorno (corrugato da 40mm) ho usato raccordi PVC da carpenteria e una "curva tecnica": raccordo a gomito con innesto gommato che viene murato sotto lavelli per ricevere il tubo di scarico (a Dx nelle foto).
Nota 28/12/2008: superfluo aggiungere, col senno di poi, che sarebbe auspicabile fare 2 innesti fissi sul fondo dove incastrare il filtro con una sola manovra! (ma noi siamo abituati ai contorsionismi,vero?)
1° alveo in PVC alveo rifatto in vetroresina
20
particolare degli innesti
-mascheramento in vetro-resina del vano filtro
dopo vari tentativi ho trovato un mezzo robusto, facile ed efficace per occultare elegantemente il vano filtro:
si prende un foglio in fibra di vetro di misura adeguata (dovrà essere "accartocciato" a simulare una roccia), si stende a terra e vi si spalma resina indurente a strisce (larghezza pennello), rade e incrociate più o meno così (non ho foto..):
21
appena la resina inizia a indurirsi (non aderisce più, ma è ancora malleabile) si modella sul posto il foglio e si attende il totale indurimento.
a questo punto con successivi passaggi sovrapposizioni di altri fogli, si ottiene un coperchio robusto e durevole.
per renderlo gradevole invece di usare vernici ho semplicemente spalmato un ultimo abbondante strato di resina e poi ho spolverato a fresco con un conglomerato tipo "stabilizzato" trovato presso un deposito di terre e sabbie (qualunque materiale a scelta va bene): il risultato, giudicate voi..
- posizionamento e collegamento pompa
come pompa ho scelto una Resun King 3F FOUNTAIN PUMP da 2400 L/h 2,4m 35W con 10m cavo in gomma sintetica. Credo sia fuori produzione (era un occasione), in ogni caso sceglietene una robusta, semplice e di facile pulizia dal fango incrostante che vi si forma
Come si vede dallo schema di sopra, l'impianto prevede la pompa posizionata nella parte più bassa del laghetto. Poiché il pre-filtro incorporato è veramente microscopico, l'ho voluta provvedere di un pre-filtro efficace e facilmente lavabile. Questo è stato da me realizzato con una vaschetta di moplen azzurra (così al supermarket...) facile da rimuovere e da un pannello di spugna di tipo grossolano. Con la sola micro-spugnetta in dotazione, la pompa tira dentro persino peli o capelli caduti dai balconi vicini..
MODIFICATO 6 AGOSTO 2009
Inizialmente ho usato una sola vaschetta, poi ho preferito fissarne una al fondo ancorandola con frangivento incollato sul fondo con colla a caldo (ho fatto dei fori di 8mm per far entrare bene la colla) e tenuto sul fondo con ghiaia di 15-20mm. Ripensandoci meglio usare, almeno superficialmente, ciottoli di 5÷8 cm che non vengano risucchiati durante la sifonatura. Avevo pensato di aggiungere argilla per piante acquatiche, ma ho rimandato l'esperimento anche per paura di intorbidamenti e difficoltà nelle pulizie.
MODIFICATO 6 AGOSTO 2009 - eliminato ghiaia e vaschetta inferiore - cambiato spugna
GRANDI LAVORI di agosto 2009
tenuto conto di:
invasione di alghe filamentose nonostante regolari cambi acqua e niente cibo aggiunto (solo insetti dal cielo)
intasamento durante ferie estive del prefiltro e del terminale ruscello con straripamento
difficoltà ad aspirare fanghi per risucchio di ghiaia
ho deciso di procedere ad una pulizia totale con svuotamento e disseccatura alghe nonché a rifacimento della parte terminale del ruscello e a modifica del prefiltro.
RUSCELLO: è stato abbastanza facile (moglie permettendo :-) applicare sponde di rialzo, prima in lana-vetro tessuta (un avanzo) e poi finitura in tipo andante ("pressato"). Su nuovi allestimenti si può fare il bordo così per tutto il ruscello (o bacini a cascata se preferite), ma ho paura che l'opera prenda quel che di "poco naturale" come i manufatti commerciali, che devono produrre oggetti anti-infortunistici. (Io sono stato obbligato da uno sbaglio nel calcolo delle pendenze..!)
PREFILTRO: a suo tempo non ho trovato spugna-filtro come desideravo e poi ingenuamente pensavo di allestire un fondo tipo acquario non sapendo la massa di sporcizia che producono i carassi.
Se siete così schizzinosi da non voler pulire un pollaio......non vi fate il laghetto (o...fatevelo pulire da... qualcun altro :-)
...occhio a non tagliarsi !
la pompa non è quella in uso ma una nuova di scorta cui dovrò fare una prolunga con "muffola" di giunzione a prova sole-acqua-gelo (bella sfida!)
gli animali stanno bene, nonostante lo "sbiancamento" (poi scompare) dovuto all'acqua sulla resina da poco indurita (in effetti il lavoro di ottobre 2006 non ha mai dato disturbi a pesci e piante e la tenuta è stata garantita senza costose preparazioni con primer, vernici e resine poliuretaniche). Per trattenere la spugna avevo comprato del tubo-aereazione siliconico, poi ho trovato più pratico l'uso delle guarnizioni originali tolte ai bidoni da 50 litri, ai quali ho rifatte le stesse con mastice siliconico.
----------------- FINE AGGIORNAMENTO -----------------
per mascherare il tubo di mandata in PVC spiralato grigio chiaro per elettricisti l'ho ricoperto di nastro nero in nylon (merceria) incollato con Tangit: precauzione forse inutile, visto che poi tutto si ricopre di una patina fangosa verde-oliva o di alghe. Lo stesso accade alla vaschetta in moplen.
- illuminazione grotta
visto che la piccola grotta che sormonta il filtro dovrà accogliere una riproduzione della Madonna di Lourdes, ho pensato di illuminarla debolmente, la sera, con uno o più LED bianco-azzurri ed ho realizzato dei porta-LED flessibili saldando due zoccoletti da transistor ai capi di un cavo bipolare a filo rigido (non treccia). Non so se il tipo da me usato sia ancora reperibile. Lo si può costruire con filo da trasformatori da 0,75-1,00 mm isolato e accoppiato con guaina termorestringente o altro. Più semplicemente, data la durata dei LED, si può anche saldarli direttamente ai capi del cavo.
a questi va collegato l'uscita LED di uno o più lampioni solari da giardino, smontando piantana e vetro diffusore e fissando la parte elettronica con pila, circuito crepuscolare e cella solare ad un muro esposto a Sud.
SI HO CAPITO...direte Voi mieiventicinquelettori (magari!!): quando le monti? PIANO! sennò poi con cosa mi diverto?
tsc! tsc!
- manutenzione
secondo la necessità provvedo ogni tanto a sifonare il fondo, reintegrando con acqua di rubinetto (la carica organica provvede a neutralizzare il poco di cloro che il può residuare dal trattamento della rete potabile). Come? direte voi, beh, sono stato fortunato: ho un pozzetto di acque pluviali lì vicino e quindi l'effetto sifone è assicurato!
- conclusioni
Anzitutto ringrazio chi è arrivato fin qui senza
addormentarsi sulla tastiera! (sei il lettore n°...dopo
me!)
hemm..avevo impostato il contatore
ad UNA CIFRA :-(
Come già accennato questa carrellata, frutto del mio travaglio di autodidatta con pochissimo tempo (e questo vale per il laghetto come per le pagine web), non è all'insegna del "si fa così", anzi, se l'ho fatto io, da solo, a tempo perso (la moglie e i vicini nei lunghi mesi hanno sovente osservato scuotendo la testa...) vuol dire che è alla portata di tutti e con un po' di aiuto, di ingegno assieme a qualche ora e qualche soldo in più, si possono fare cose egregie.
Sin da bambino, come credo anche voi, sempre affascinato dal mondo acquatico, crescendo non ho mai fatto distinzione tra acqua dolce, marina, freddo o tropicale: per me è sempre stato solo un fatto di possibilità di ricreare panorami conosciuti e che mi hanno parlato al cuore, prima che all'occhio.
Così, dalle prime bocce (poi vaschette) di carassi di fiera, dove finiva anche il novellame catturato lungo fossi dove babbo pescava, attraverso i primi acquari tropicali dei negozi caccia&pesca, ho approdato all'acquariofilia mediterranea, grazie all'aiuto dell'A.M.A (Acquariofili Marini Associati) di Genova, con i compianti dott. Gianni Foroni, Gianni Bricola e Giuliano Moretti, il Prof. Giulio Relini, che saluto con affetto assieme alla Prof.ssa Lilia Capocaccia Orsini e a tutti quelli di cui non so o non ricordo il nome, ma che restano nel ricordo di incontri piacevoli tra appassionati, dove ci si dà del tu saltando censo, culture e titoli. Esperienza interrotta con l'iscrizione all'università e poi ripresa dopo tanti anni, come i veri amori che non finiscono, grazie all'incontro con i simpatici e preparatissimi ragazzi dell'A.I.A.M (Associazione Italiana Acquariofili Marini) di Sorrento, fino alla ennesima battuta d'arresto per controversie condominiali su cui non val la pena tornare. Così per non star con le mani in mano, mi occupo di questi 9 pescetti colorati (bianco, marrone, arancio, ecc) più un gruppetto di Gambusia holbrooki (in passato, erroneamente, affinis affinis), grandi divoratrici di larve di zanzara, che mi accolgono festosi, da quando, per i rigori invernali, ho deciso di integrare la loro dieta naturale (insetti, alghe,ecc.) con un pizzico giornaliero di mangime.
Quasi quasi sto pensando..... e se si potesse realizzare la stessa cosa con acqua di mare, sabbia, scoglietti?
qualcuno raccoglie la sfida?
un caro saluto a tutti quanti condividono questa passione
Franco Tosi
- foto galleria
scusate la bassa qualità di alcune foto che ho cercato di recuperare con maldestro uso di foto-ritocco
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- vecchie presentazioni:
- Censimento ospiti al 16-01-2009
- Pulizia pre-filtro, pompa e filtro
- ALIENI (ovvero: il cantiere edile!)
- filmati
PANORAMICA DEL LAGHETTO